Localizzatore d’apice dentale
Gli studi dentistici ed odontoiatrici stanno diventano nel tempo sempre più innovativi e moderni. Sono studi in cui entrano in gioco infatti le nuove tecnologie. Sono tecnologie che permettono al dentista di lavorare meglio. Permettono infatti di rendere più semplici alcune operazioni che un tempo invece erano considerate complesse, quantomeno delicate. Consentono inoltre misurazioni sempre più precise. Non solo, sono tecnologie che migliorano l’esperienza anche per il paziente. Consentono infatti di minimizzare dolore e disagi. Permettono di risparmiare tempo e soldi. Le tecnologie sono assolutamente quindi da favorire. Tra gli strumenti innovativi e tecnologici che ogni studio dentistico dovrebbero prendere in considerazione, ricordiamo il rilevatore apicale.
maggiori informazioniLocalizzatore d’apice dentale: un’innovazione utile per i dentisti
Per alcune operazioni e trattamenti, il dentista ha bisogno di sapere con precisione la lunghezza del canale radicolare. Ha bisogno anche di conoscere la sua conformazione. Deve insomma avere uno schema anatomico di questa parte del dente per poter operare al meglio. Un tempo si utilizzavano le radiografie per ottenere questo risultato. Le radiografie solitamente offrono risultati precisi. È possibile però che in alcune circostante possano non garantire una precisione estrema. Il problema non è tanto però la precisione, quando le tempistiche.
Per poter ottenere tutte le radiografie necessarie, è possibile che ci voglia molto tempo. Il tempo può essere un problema nel caso di operazioni e trattamenti che invece dovrebbero essere tempestivi. Più passa il tempo, più il problema inoltre può aggravarsi. È ovvio che se le tempistiche sono lunghe quindi per il dentista sia più difficile operare alla perfezione. L’utilizzo del localizzatore apicale permette di accorciare notevolmente le tempistiche invece. È sufficiente una sola radiografia e il localizzatore infatti per ottenere le misurazioni necessarie.

Localizzatore d’apice dentale: migliora l’esperienza per il paziente
Come abbiamo appena avuto modo di osservare, il localizzatore permette di accorciare i tempi operativi. Questo permette di migliorare l’esperienza del paziente. Il paziente infatti non deve soffrire per settimane. Può risolvere il suo problema nel giro di pochi giorni. Il paziente inoltre prova un minore disagio. Non si tratta però soltanto di questo.
Il paziente grazie al localizzatore d’apice dentale deve sottoporsi ad una sola radiografia. Non ne deve fare molte. Questo significa stare a contatto con una bassa quantità di radiazioni nocive. Il localizzatore quindi permette di evitare spiacevoli conseguenze per la salute. Dato che non si devono effettuare molte radiografie, può essere una valida scelta nel caso in cui il paziente non possa sottoporsi a radiazioni. Pensiamo, giusto per fare un esempio su tutti, alle donne in dolce attesa. Infine è importante ricordare che dover effettuare molte radiografie può voler dire dover spendere molti soldi. Il localizzatore d’apice dentale permette persino di risparmiare denaro.
Localizzatore d’apice dentale: come funziona
Il localizzatore apicale dispone di due elettrodi. Un elettrodo è inserito nello strumento esplorativo. L’altro elettrodo invece deve essere posizionato alla bocca del paziente. Quando l’elettrodo esplorativo raggiunge il canale, il circuito elettrico si chiude ed è possibile ottenere tutte le misurazioni necessarie. Il bello è che i localizzatore di ultima generazione sono in possesso di un pratico display. Spesso si tratta persino di un display touch. Sul display è possibile leggere in modo immediato e semplice la misurazione e avere un’idea dello schema anatomico. Si tratta quindi anche di uno strumento piuttosto semplice.
È vero, è semplice, ma è importante ricordare che è bene prendere un po’ di dimestichezza prima di utilizzarlo con i pazienti. È fondamentale soprattutto essere in grado di capire se possano esserci delle ostruzioni nel canale. In caso di ostruzioni è infatti possibile che la misurazione non sia precisa. Le ostruzioni devono essere rimosse quindi prima di procedere con la rilevazione. Può trattarsi di un eccesso di saliva così come di sangue, ma anche di frammenti di dente e simili.
Il consiglio migliore che possiamo dare a tutti dentisti è di affidarsi sempre al libretto delle istruzioni presente in ogni localizzatore. Il libretto deve essere studiato in modo attento e accurato. Permette infatti di scoprire come funziona il localizzatore e tutte le impostazioni disponibili. Consente anche di capire come accertarsi del suo corretto funzionamento e quali siano i casi in cui è bene evitarne l’utilizzo per la sicurezza del paziente. Ci sono infatti casi in cui questo localizzatore potrebbe non essere adatto, ad esempio nel caso di pazienti con il pacemaker.
Localizzatore d’apice dentale: innovativo si, ma con una lunga storia alle spalle
Abbiamo parlato del localizzatore d’apice dentale come di uno strumento innovativo. È vero, ma è sbagliato credere che sia nato da poco. In realtà le sue radici affondano nei primi anni del ‘900. In questi anni Custer e Suzuki sono riusciti a dimostrare la conduttività dei tessuti periapicali. Hanno dimostrato anche come creare una resistenza elettrica tramite elettrodi tra il canale radicolare e la mucosa orale. Nel 1962 è nato in seguito il primo vero e proprio localizzatore, grazie a Sunada. Il problema è che i primi localizzatori non erano precisi. Inoltre avevano non pochi limiti di utilizzo. Solo con l’arrivo sul mercato dei localizzatori di terza generazione, abbiamo fatto un passo in avanti verso il progresso. I localizzatori di oggi sono quindi precisi, affidabili, di alto livello. È plausibile credere che con il passare degli anni miglioreranno ulteriormente. Già oggi i display sono sempre più piccoli ma allo stesso tempo sempre più semplici da leggere. Le batterie integrate sono a lunga, lunghissima durata. Sono strumenti inoltre sempre più leggeri e maneggevoli.